1 agosto 2017 - 1315
Cascate di Stanghe (Gilfenklamm)
e
Museo delle Miniere
Dedichiamo
la giornata, passata con due bimbi, a due particolari aspetti della Val
Ridanna: l'orrido delle Cascate di Stanghe/Gilfenklamm e le Miniere di Monteneve
a Masseria.
L'utilizzo delle fotografie e del testo è soggetto a COPYRIGHT
(C)
tuttavia non ho difficoltà ad autorizzarne la pubblicazione ed
eventualmente
anche a fornire file fotografici con maggior definizione.
Scrivetemi: mfgardini@tiscali.it
Zona: Alta V.Isarco-Wiptal
Gruppo: Breonie di Ponente -
Catena fra Val Fleres e Val Ridanna
Mappe:
KOMPASS: Digital Map Alpi - TABACCO: 44
Dislivello metri: 200 / Tempi ore: 2.00 / Distanza Km: 4
Valutazione: T
Itinerario: Stanghe (970), Jaufensteg (1149), Stanghe
(970).
Da Vipiteno, risaliamo la Val Ridanna fino a
Stanghe dove lasciamo la macchina al grande posteggio attiguo al campo
sportivo.
Una passeggiata lungo il fiume ci porta alla
cassa posta all'entrata del percorso delle cascate “Gilfenklamm”. Dopo un lungo
tratto sul sentiero pianeggiante che corre sul fianco del Rio Racines giungiamo
a una passerella di legno che scavalca il corso d’acqua.
La gola si fa ora più stretta. Sulle scoscese pareti si aggrappano alberi e cespugli, mentre in basso rumoreggia l'acqua del torrente. Il sentiero prosegue fino ad una grossa roccia che costringe a passare brevemente sul lato opposto della gola.
Una serie di serpentine conduce in alto su una piattaforma dove un ponticello porta al vero e proprio ingresso dell'orrido.
Ancora qualche passaggio con scale e dopo un breve tratto in piano si gira attorno ad un imponente roccia ed ecco un'alta cascata che si getta, impetuosa e spumeggiante, nella strettissima gola. Superato un angusto passaggio si raggiunge con un ponte teso tra le due sponde, direttamente sopra la cascata (Foto 1-2-3-4).
La gola si fa ora più stretta. Sulle scoscese pareti si aggrappano alberi e cespugli, mentre in basso rumoreggia l'acqua del torrente. Il sentiero prosegue fino ad una grossa roccia che costringe a passare brevemente sul lato opposto della gola.
Una serie di serpentine conduce in alto su una piattaforma dove un ponticello porta al vero e proprio ingresso dell'orrido.
Ancora qualche passaggio con scale e dopo un breve tratto in piano si gira attorno ad un imponente roccia ed ecco un'alta cascata che si getta, impetuosa e spumeggiante, nella strettissima gola. Superato un angusto passaggio si raggiunge con un ponte teso tra le due sponde, direttamente sopra la cascata (Foto 1-2-3-4).
Altri stretti passaggi e una serie di brevi
scalinate e passerelle ci portano all'uscita dell'orrido e alla strada provinciale
che sale alla stazione sciistica di Racines. Siamo all'altezza dell’albergo Jaufensteg
a m 1149
(Foto 5). Per il rientro abbiamo due possibilità: scendere
nuovamente attraverso la gola o proseguire l’escursione in forma circolare sul
versante sud della valle con il sentiero 1A che passa da Burghof a m 1235,
supera la Rovina di Reifenegg e scende fino a Stanghe. Noi optiamo per il
rientro attraverso la gola che ora troviamo affollata, stessi tempi quindi
della salita per il ritorno. N.B. I
tempi indicati sono molto lunghi perchè comprendono le continue soste
fotografiche.
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Completiamo la giornata risalendo la Val
Ridanna fino a Masseria dove si trova Il Museo Provinciale delle Miniere e dove
è possibile effettuare vari tipi di percorsi esplorativi lungo le gallerie del
grandioso bacino minerario di Monteneve che si estende dalla Val Ridanna alla
Val Passiria.
Noi effettuiamo il "PERCORSO COMPATTO" con guida che
dura un paio d'ore e che nella galleria didattica offre un viaggio nel tempo
dal Medioevo fino ai tempi moderni. Indossato il casco e per chi vuole la
mantella cerata vediamo con i nostri occhi le pericolose ed inimmaginabili
condizioni di lavoro, che si dovevano affrontare per portare alla luce le
ricchezze del sottosuolo: soprattutto argento, piombo e zinco. Inizialmente si
scavava con punta e mazzetta (Foto 6),
poi, con l’arrivo dell’aria compressa
poterono sfruttare i primi macchinari, che la guida rimette in funzione. Ci
vengono spiegate le tecniche d’estrazione, di brillamento ed i vari sistemi di
illuminazione.
Ci vengono mostrate anche le tecniche per separare il minerale grezzo dallo scarto, dagli inizi del Medioevo fino all’epoca moderna. La visita termina con l'attivazione del mulino ad acqua (Foto 7), del frantoio ed del mulino a sfere per sminuzzare il minerale.
Ci vengono mostrate anche le tecniche per separare il minerale grezzo dallo scarto, dagli inizi del Medioevo fino all’epoca moderna. La visita termina con l'attivazione del mulino ad acqua (Foto 7), del frantoio ed del mulino a sfere per sminuzzare il minerale.
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