domenica 25 febbraio 2018

Malga Freund



25 febbraio 2018 - 1343
Malga Freund
(Freund Alm)

Escursione invernale che si svolge nel versante meridionale del Monte Cavallo e delle Cime Bianche di Telves seguendo il percorso denominato "Telfer Almen / Malghe di Telves".

L'utilizzo delle fotografie e del testo è soggetto a COPYRIGHT (C)
tuttavia non ho difficoltà ad autorizzarne la pubblicazione ed eventualmente
anche a fornire file fotografici con maggior definizione. Scrivetemi: mfgardini@tiscali.it

Zona: Alta V.Isarco-Viptal
Gruppo: Breonie Pon. Catena fra Val Fleres e Val Ridanna
Mappe: KOMPASS: Digital Map Alpi - TABACCO: 38
Dislivello metri: 470 / Tempi ore: 2:20 / Distanza Km: 6,6 / Valutazione: EAI f
Itinerario:  Posteggio Obertelfs (1255), Freundalm (1725), rientro sullo stesso percorso della salita

Lasciata a Vipiteno la Val d'Isarco imbocchiamo la Val Ridanna per prendere dopo un paio di chilometri la strada che sale a Telves di Sopra / Obertelfs nel cui centro lasciamo la macchina.
Partono da qui diversi sentieri e noi seguiamo il segnavia "5 Telfer Almen 1h 10' ". Il primo tratto di percorso si svolge sulla strada asfaltata che con alcuni tornanti (Foto 1)
ci porta a un piccolo posteggio a quota 1320. Altre volte avevamo utilizzato questo posteggio, ma essendo molto piccolo e d'inverno ingombro di neve è meglio utilizzare quelli del paese. Da qui parte anche il sentiero 18A che punta direttamente alla stazione a monte della cabinovia di Monte Cavallo. Proseguendo sul 5 arriviamo a Rungger punto in cui, essendo la strada non più sgombera dalla neve, calziamo i ramponcini. Ora la strada che è anche pista per slittini è particolarmente panoramica e domina la Val Ridanna. 
Si prosegue in dolce salita, si entra nel bosco e a quota 1600 raggiungiamo la Fonte delle Vedove / Witwenbrunnen (Foto 2).Un grande tabellone riporta in rima la leggenda il cui finale è:
" ... i tetti eran franati, scomparsa era la miniera, nulla era rimasto di ciò che prima era ... così la 'fonte delle vedove' serba la memoria di un tragico evento, di una funesta storia. E si dice che ancor oggi tra le pieghe del vento aleggi l'eco lontano di uno straziante tormento. "
Ancora qualche minuto di comodo cammino per raggiungere il bivio col sentiero 6A che sale direttamente alla Ochsenalm mentre noi continuiamo sul 5 che dopo una ripida salita sbuca sull'alpeggio dove è collocata la Malga Freund / Freund Alm (Foto 3).
A nord ci sovrastano le cime di Monte Cavallo / Roßkopf e delle Cime Bianche di Telves / Telfer Weißen (Foto 4),
sotto di noi abbiamo la Val Ridanna e sui contrafforti settentrionali dei Monti Sarentini sono ben visibili gli impianti di Racines e Passo Giovo (Foto 5).
Panorama bello e ampio valorizzato dal cielo terso. La malga punto di ristoro abitato e aperto tutto l'anno appartiene alla ospitale famiglia Freund. All'interno pochi tavoli e alle pareti, a rendere l'ambiente quasi un piccolo museo rurale, fotografie, trofei, tabelle ed anche alcuni "Vulpendingen", creazioni impagliate realizzate con parti di animali di diversa specie (Foto 6).
I Vulpendingen sono più volte citati nel romanzo "Lissy" del bolzanino Luca d'Andrea uscito nel 2017 e ambientato in Alto Adige
All'uscita dal locale, dopo aver scattato una fotografia all'attiguo particolare laghetto sorgivo (Foto 7),
iniziamo il rientro. La nostra iniziale intenzione di effettuare un'escursione circolare ci viene sconsigliata dai gestori della malga dato che i sentieri alternativi non sono battuti e la neve è tanta. Ripercorriamo quindi il percorso della salita riservando una breve sosta alla casetta di legno con le tendine alle finestre che si trova a circa metà percorso: un bivacco aperto e munito di ogni confort. Giunti a Rungger possiamo toglierci i ramponcini e raggiungere in pochi minuti percorsi sulla strada asfaltata l'abitato di Telves.

domenica 18 febbraio 2018

Malga di Antersasc



18 febbraio 2018 - 1342
Malga di Antersasc
(Zwischenkofelalm)

Escursione invernale che partendo dalla valle Longiarù, laterale della Val Badia, raggiunge la solitaria Malga di Antersasc / Zwischenkofelalm adagiata in una conca contornata da alte pareti rocciose.

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anche a fornire file fotografici con maggior definizione. Scrivetemi: mfgardini@tiscali.it

Zona: Val Badia
Gruppo: Gr. Odle-Puez
Mappe: 4LAND: 183 -  TABACCO: 07 - KOMPASS: Digital Map Alpi -
Dislivello metri: 630 / Tempi ore: 4.00 / Distanza Km: 10 / Valutazione: EAI m
Itinerario:  Posteggio pressi maneggio (1495), Busc das l'Ega (1510), sentiero 6 (1740), bivio sent. 12 (2055), Malga Antersasc (2085), rientro sullo stesso itinerario.

Risalendo la Val Badia, giunti a Piccolino prendiamo sulla destra la strada del Passo delle Erbe che lasciamo immediatamente per imboccare a San Martino in Badia la strada per Longiarù.
Lasciata la macchina nel parcheggio attiguo al grande maneggio Sitting Bull proseguiamo a piedi sulla carrareccia con segnavia 9. Dopo pochi minuti di cammino, a quota 1525, la strada si biforca: a destra per Seres e Misci e a sinistra il proseguimento del sentiero 9 per Juvel. Intorno a noi la neve è veramente tanta e fantastico è il paesaggio che ci circonda (Foto 1).
In leggera salita e con le ciaspole ai piedi giungiamo a quota 1620 per poi calare un po' e giungere al divieto di transito e alla sbarra della forestale. Ancora un tratto sulla carrareccia e quindi su sentierino che sale più ripido fino a m 1740 e al sentiero 6 proveniente da Badia / Abtei in cui ora ci immettiamo. La traccia che stiamo seguendo corre sul fianco settentrionale del Somamumt i cui paretoni rocciosi ci dominano. 
Procediamo lentamente e con fatica perchè la salita è ripida, la neve è tanta e soffice e le ciaspole scivolano lateralmente. A quota 2055 raggiungiamo la spianata, quasi un anfiteatro, coronata a sud dalle cime del Puez e Gardenaccia e a nord dalla cresta formata da Somplunt, Kapuziner, Antersasc e Crep dales Dodesc accessibile da qui col sentiero 12.I cartelli indicatori ci segnalano anche che la Cima Dodici / Crep dales Dodesc sarebbe raggiungibile in un'ora e la malga Antersasc in 5 minuti, ma sono tempi estivi. Nemmeno presa in considerazione la salita alla Cima Dodici, puntiamo invece alla vicina malga, per accorgerci poco più avanti dove la traccia termina che la malga si trova oltre un affossamento. A questo punto, siamo a m 2085, complice anche il peggioramento del tempo, ci limitiamo a fotografare la malga da lontano (Foto 2)
e a iniziare il rientro sullo stesso itinerario della salita. Mentre in distanza verso la valle il cielo torna a essere azzurro (Foto 3)
possiamo ammirare un gruppo di temerari e abili sci alpinisti che vengono verso di noi scendendo lungo uno stretto e ripidissimo canalino della Gardenaccia (Foto 4).
Anche il tentativo di fermarci su un sasso o su una panca per concederci un po' di riposo viene neutralizzato dalla tanta neve che copre tutto. Ci limitiamo a una piccola sosta in piedi per rifocillarci e poi rientriamo al posteggio (Foto 5).


domenica 11 febbraio 2018

Corno di Tres



11 febbraio 2018 - 1341
Corno di Tres
(Treser Horn)

Il Corno di Tres / Treser Horn è raggiungibile dal versante altoatesino utilizzando il ripido sentiero "Sattelsteig", ma più facilmente dalla Val di Non. In pieno inverno, considerando anche il punto d'appoggio offertoci dal Rifugio Predaia, la nostra scelta è caduta sulla salita dal versante trentino.



 L'utilizzo delle fotografie e del testo è soggetto a COPYRIGHT (C)
tuttavia non ho difficoltà ad autorizzarne la pubblicazione ed eventualmente
anche a fornire file fotografici con maggior definizione. Scrivetemi: mfgardini@tiscali.it

Zona: Val di Non
Gruppo: Catena della Mendola, Roen, Cime di Vigo
Mappe: 4LAND: 155 - KOMPASS: Digital Map Alpi -
Dislivello metri: 420 / Tempi ore: 2.30
Distanza Km: 8,7 / Valutazione: EAI f
Itinerario: Rif. Predaia (1397), Malga Rodeza (1576), Corno di Tres (1812), rientro sullo stesso itinerario della salita

Lasciata la strada di fondo valle della Val di Non percorriamo la provinciale che toccando i paesi di Còredo, Smarano e Sfruz raggiunge il Rifugio Sòres; qui si potrebbe giungere anche da Taio passando per Tres. Ancora un altro chilometro circa di stradina stretta ma buona per arrivare al "Rifugio Predaia - Ai Todes'ci" e lasciare la macchina nel parcheggio sgombrato dalla neve che si trova subito dopo il rifugio; siamo a quota 1396 (Foto 1).
A piedi proseguiamo sulla forestale con segnavia 503 che si inoltra nel bosco. Il fondo pur coperto dalla neve è ben battuto e si procede con facilità. A "Bus del Spin" si supera il bivio col sentiero 530 che porta alla Malga Nuova di Còredo e mantenendoci sul 503 arriviamo a m 1570 alla Malga Rodèza o di Tres (Foto 2).
Ci troviamo ad un altro bivio: a sinistra il sentiero 526 per Costa Larga, a destra il 503 su cui noi continuiamo per il Corno di Tres. Stiamo camminando completamente all'ombra sulla forestale che sale dolcemente e a m 1700 si congiunge al sentiero 500 (Foto 3).
Il sentiero 500 è uno dei più lunghi sentieri gestiti dalla SAT percorribile normalmente in tre tappe. Si snoda sulla dorsale fra la Val d'Adige e la Val di Non nel tratto tra Mezzocorona e il Lago di Tret.
Seguendo le indicazioni Corno di Tres abbandoniamo la forestale e rimanendo sulla traccia che sale più ripida raggiungiamo in pochi minuti la cima del Corno di Tres a m 1812. La giornata è stupenda e la vetta, così come tutto il percorso, è frequentatissima. Con un facile percorso siamo giunti su una cima che anche se bassa offre un panorama eccezionale. Dominiamo la Val d'Adige da Laives a Trento e l'intera Val di Non. Poco più lontani abbiamo il Brenta da una parte (Foto 4)
e i monti della Val dei Mocheni dall'altra. Verso nord le cime dolomitiche di Sciliar, Catinaccio e Latemar (Foto 5)
e più lontani i ghiacciai dell'Ortles e del Cevedale. La nostra intenzione sarebbe di proseguire sul sentiero 500 in direzione nord e raggiungere il Corno del Cervo, però la neve è tanta e particolarmente soffice tanto che anche con le ciaspole si sprofonda per cui rinunciamo e rientriamo sullo stesso percorso della salita. Ripassiamo da Malga Rodeza, (Foto 6),
che intanto è stata aperta e terminiamo al Rifugio Predaia dove possiamo comodamente pranzare.