giovedì 3 gennaio 2019

Carezza - Rifugio Masarè


3 gennaio 2019 - 1401
Carezza - Rifugio Masarè

L'eccezionale forza del vento a fine ottobre 2018 ha causato gravissimi danni ai boschi dell'Alto Adige, Trentino e Bellunese. Questa breve escursione sopra l'abitato di Carezza e ai piedi del sempre splendido Catinaccio testimonia l'accaduto.

L'utilizzo delle fotografie e del testo è soggetto a COPYRIGHT (C)
tuttavia non ho difficoltà ad autorizzarne la pubblicazione ed eventualmente
anche a fornire file fotografici con maggior definizione. Scrivetemi: mfgardini@tiscali.it

Zona: Passo Costalunga
Gruppo: Sciliar e Catinaccio
Mappe: TABACCO: 029 - KOMPASS: Digital Map Alpi - MAPGRAPHIC: 09
Dislivello metri: 300 / Tempi ore: 2:00 / Distanza Km: 6 / Valutazione: EAI f
Itinerario:  Carezza (1630), Masarè (1930), Carezza (1630).

Una ospitale coppia di amici ci ha invitato nella loro casa di Carezza per un pranzo conviviale però viste le nostre abitudini il pranzo deve essere preceduto da una se pur breve escursione.
Con l'occasione ci siamo resi conto dei danni causati dal vento fortissimo che, alla fine dell'ottobre 2018, ha abbattuto la totalità degli alberi che formavano i boschi attorno all'abitato di Carezza (Foto 1).
Quest'anno la neve è veramente scarsa e allora non serve nemmeno utilizzare le ciaspole anche se ci muoviamo poco sotto i 2000 metri. Lasciata la casa degli amici, camminando tra le villette raggiungiamo la statale, che dal Passo di Costalunga porta al Passo Nigra, nei pressi della sciovia Rosengarten. Ci troviamo ai piedi del Catinaccio e allora cosa di meglio che camminare ai suoi piedi. Attraversata la strada e dopo aver calzato i ramponcini seguiamo una traccia sulla scarsa neve, breve ma ripida salita e a quota 1810 intercettiamo una strada forestale. La carrareccia con un ampio giro completamente all'ombra ci porta al Rifugio Masarè, aperto e frequentato dagli sciatori e per fortuna al sole (Foto 2).
È una giornata fredda e ventosa da qui il piacere di essere tornati al sole. Dopo una breve sosta ci mettiamo sulla via del ritorno, di fronte abbiamo il Latemar (Foto 3)
e scendiamo sul fianco dello skilift colpiti da forti folate di vento gelido. Rientrati nell'abitato, ne percorriamo le strade, con sosta per un aperitivo in casa di un'altra amica e con visita alle scuderie che si trovano nella parte occidentale del paese e da cui si può ammirare l'imponente Catinaccio (Foto 4).
La gita termina alla casa degli amici con il pranzo che ci attende.
La  (Foto 5) immortala la così detta "Enrosadira" del Catinaccio che non per nulla in tedesco si chiama Rosengarten vale a dire Giardino delle Rose.

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