01 giugno 2019 - 1425
Cime della Marzola
Gita facile,
anche se abbastanza lunga, alle porte di Trento. Dalla cresta tra le due cime,
belle vedute sulla Val d’Adige, la Valsugana con il Lago di Caldonazzo e le
circostanti cime.
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Scrivetemi: mfgardini@tiscali.it
Zona: Trento
Gruppo: Monti fra V. d'Adige,
Valsugana, V.Terragnolo, gli Altipiani
Mappe: 4LAND: 143 - KOMPASS:
Digital Map Alpi -
Dislivello metri: 700 Tempi
ore: 4:30 Distanza Km: 10,7 Valutazione: E
Itinerario: Rif. Maranza (1072), Biv. Bailoni (1622), Cima Sud (1736), Sella Marzola
(1692), Cima Nord (1738), Spiaz de le Sedole (1324), Biv. Malga Nuova (1210),
Rif. Maranza (1072)
Da
Trento, saliamo al Passo Cimirlo e da qui con sei chilometri di strada
asfaltata, ci portiamo all’ampio parcheggio del Rifugio Maranza (Foto 1).
Seguendo
il segnavia 412, saliamo in direzione est su un sentiero comodo, a m 1205
superiamo una vecchia Calcara dove molti
alberi sono caduti col fortissimo vento dell’ottobre 2018 (Foto 2)
e giungiamo a un tornante con panchina da cui si domina
la Val d’Adige e Trento.
Continuando la salita superiamo il
Cippo Livio Sartori e arriviamo al rinnovato Bivacco Bailoni a quota
1622 (Foto 3).
Pochi metri sopra il bivacco si ha una splendida
vista del Lago di Caldonazzo dominato dal Pizzo di Levico (Foto 4).
Una ripida ma breve rampa ci porta ai 1736 m di Cima
Marzola sud con bella vista sulla piana di Trento, mentre a nord è visibile la
croce posta sulla vicina cima Nord (Foto 5).
Ora il sentiero cala, passa nei pressi di una
vecchia postazione per cannone e raggiunge la Sella
della Marzola, punto d’incontro dei sentieri 411, 411A, 412, 413. Breve salita, ed eccoci a quota 1738 sulla
Cima Marzola Nord. La giornata è splendida e da questa vetta si gode di
un vasto panorama verso Trento, Bondone,
Paganella, Brenta, Lagorai, Val dei Mocheni, Val Sugana e quindi una lunga
sosta è d’obbligo (Foto 6).
Per la discesa prendiamo il sentiero 411A che
passando accanto alla guglia dell’Omenet va a inserirsi a quota 1500 nella
carrareccia con segnavia 411. A quota 1455 la segnaletica indica la partenza del
sentiero 436 per Susà e per il Dos dei Corvi dato a 10 minuti. Facciamo la
deviazione, raggiungiamo il dosso da cui si domina Pergine e rientriamo al
bivio. Continuando a scendere sulla carrareccia arriviamo allo Stoi del Chegul
dove parte il sentiero 413 per Castelet e Borino, lo seguiamo per una decina di
minuti giungendo alla partenza del “Senter delle pegore” col nr. 426. È
un buon sentiero che correndo nel bosco raggiunge a m 1210 la Malga Nova (Foto 7)
e, proseguendo sempre su strada forestale, ci
riporta al Rifugio
Maranza.
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