12 settembre 2021 - 1622
Forra del Cellina
Tra Barcis e Montereale Valcellina si trova la grande incisione valliva scavata dal torrente Cellina nei calcari risalenti all’età cretacica.
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Zona: Val Cellina
Gruppo: Dolomiti Friulane
Mappe: TABACCO: 012
Dislivello metri: 85 Tempi ore: 1:45
Distanza Km: 8,2 Valutazione: T
Itinerario: Posteggio Barcis (405), Vecchia strada Valcellina, Ponte Sospeso (370), culmine strada laterale (380, Centrale 340), rientro al posteggio (405).
Dopo aver utilizzato la mattinata per spostarci da Bolzano a Maniago, ai piedi delle Alpi Friulane, dedichiamo il pomeriggio al giro del vicino lago di Barcis.
Dalla pianura in quindici chilometri raggiungiamo la montana Valcellina e già in questo tratto abbiamo l’anticipazione di quello che ci aspetta, ad un tornante infatti, possiamo ammirare uno specchio d’acqua verdissimo, è il bacino di Ravedis (Foto 1).
Ancora pochi chilometri, percorsi quasi interamente in galleria ed eccoci alle prime case di Barcis e all’omonimo lago (Foto 2).
Lasciata la macchina in un grande posteggio a pagamento, visto che tutt’intorno al lago corre una comoda passeggiata, la prendiamo in senso orario. È domenica e il percorso pianeggiante è affollato. Giunti all’estremità orientale del lago, in località Ponte Antoi e all’imbocco di una lunga galleria scopriamo che da qui parte la Vecchia strada della Valcellina, percorribile a piedi. Questo tracciato nacque come strada di servizio per la costruzione della “Vecchia Diga” e del canale di alimentazione e dal 1906 al 1992 rappresentò la prima carrozzabile di collegamento fra la valle e la pianura. L’accesso alla strada con fornitura di un casco è a pagamento e al termine della galleria sbuchiamo su una strada intagliata nella roccia che corre parallela al torrente Cellina o meglio alla forra sul cui fondo scorre il torrente (Foto 3).
Alcuni passaggi in galleria ed eccoci all’attrazione turistica del Ponte Tibetano, un ponte sospeso che scavalca la forra (Foto 4).
Proseguendo, altre gallerie (Foto 5)
e giunti al Ponte Molassa, continuiamo sulla strada di sinistra che affianca una seconda forra quella che il Rio Molassa ha scavato artisticamente nei calcari (Foto 6).
La risaliamo per qualche centinaio di metri raggiungendo una seconda entrata del percorso dove ci viene consigliato di tornare al ponte e proseguire verso valle continuando sulla vecchia strada anche in questo tratto scavata nella roccia. Giunti alla Vecchia Diga di Barcis, un’imponente costruzione colonnata e con ponte (Foto 7), la strada è chiusa da un cancello e quindi percorriamo a ritroso il percorso fino alla biglietteria iniziale e al bar dove sostiamo. A questo punto vista la lunghezza del giro del lago e l’ora, decidiamo di rientrare al posteggio sulla stessa passeggiata dell’andata.
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