domenica 29 maggio 2016

Santuario di San Romedio



29 maggio 2016 - 1238
Santuario di San Romedio

Breve ma interessante e istruttiva escursione che ci ha portato al Santuario di San Romedio e ai due laghi di Tavon e Coredo.

L'utilizzo delle fotografie e del testo è soggetto a COPYRIGHT (C)
tuttavia non ho difficoltà ad autorizzarne la pubblicazione ed eventualmente
anche a fornire file fotografici con maggior definizione. Scrivetemi: mfgardini@tiscali.it

Zona: Val di Non
Gruppo: C.na della Mendola-Roen-Cime di Vigo
Mappe: EDIZIONI 31: Foglio 23 - KOMPASS: Digital Map Alpi -
Dislivello metri: 160 / Tempi ore: 1.30 / Distanza Km: 4 ca. / Valutazione: T
Itinerario:  Tavon (890), San Romedio (820), Due Laghi (880), Tavon (890).

In una giornata di violenta e continua pioggia percorriamo l'intera Val di Non sulla sponda sinistra fermandoci alla Basilica dei Tre Santi a San Zeno. La nostra intenzione sarebbe quella di raggiungere in macchina il Santuario di San Romedio, però un cartello ci informa che la strada è chiusa e il Santuario è raggiungibile da Coredo ma solo a piedi. 
Ci portiamo quindi a Coredo e poi al vicino Tavon posteggiando nei pressi dell'Agritur Agostini mentre la pioggia cessa.
Un cartello ci indica la via per raggiungere San Romedio e ci informa che si tratta di una passeggiata di 1700 metri con dislivello di 162 metri quindi un percorso copribile in andata e ritorno in circa un'ora. Percorrendo una comoda carrareccia in discesa dopo mezz'ora arriviamo all'entrata del Santuario di San Romedio (Foto 1).
Il santuario dedicato alla figura di San Romedio è costituito da cinque chiese costruite nell'arco di circa novecento anni fra il 1000 e il 1918. Le cinque chiese sono state costruite a ridosso di una ripida parete di roccia e sono unite tra loro dai 130 gradini di una spettacolare scalinata. Romedio che visse tra il IV e il V secolo era erede di una ricca famiglia bavarese, signore di un castello nei pressi di Innsbruck e proprietario di saline nella valle dell'Inn
dopo un pellegrinaggio a Roma, donò tutti i suoi beni alla chiesa, ritirandosi in eremitaggio nella Val di Non in alcune grotte esistenti ancora oggi nei pressi del santuario. Lo seguirono due compagni, Abramo e Davide. Si narra che un giorno, dovendo recarsi a Trento per salutare Vigilio, allora vescovo della città, chiese a Davide di sellargli il cavallo: il discepolo tornò con la notizia che un orso aveva sbranato il cavallo. Romedio non si scompose e gli ordinò di sellare l'orso, il quale – ecco il portento – docilmente si lasciò mettere la sella, conducendo poi Romedio fino a Trento. Quest'episodio è ricordato da una statua lignea posta accanto ad un arco trionfale all'ingresso del Santuario.

Visitiamo il santuario risalendo la ripida scalinata di 130 gradini (Foto 2),
che ci porta nelle cinque chiese che si trovano a più livelli (Foto 3-4-5)
per terminare al balconcino che sporge sopra la profonda forra (Foto 6).
Tornati alla base del santuario rifacciamo inizialmente il percorso dell'andata fino al bivio per i Due Laghi. Un tratto di salita più ripido e a quota 880 sbuchiamo nella parte settentrionale del Lago Tavon (Foto 7)

Sta ricominciando a piovere ma in pochi minuti raggiungiamo il Ristorante Due Laghi che si trova all'altezza della diga che separa il Lago Tavon dal Lago di Coredo. Il ristorante è pieno e l'attesa è lunga, ma va bene così perchè fuori sta piovendo a catinelle. Quando riprendiamo il cammino sta ancora piovendo e con gli ombrelli ritorniamo in cima al lago e da qui prendiamo la carrareccia indicata per Tavon giungendo direttamente al posteggio.

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