mercoledì 15 novembre 2017

Torre di Visione e Baita Portolo



15 novembre 2017-1331
Torre di Visione e Baita Portolo

I ruderi dell'antico castello "Torre di Visione" sono facilmente raggiungibili dalla Rocchetta o da Masi di Vigo, più difficoltoso e a tratti attrezzato è il percorso circolare che ci porta alla Baita Portolo.

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Zona: Val di Non
Gruppo: Catena della Mendola, Roen, Cime di Vigo
Mappe: KOMPASS: Digital Map Alpi-
Dislivello metri: 685 / Tempi ore: 3.30 / Distanza Km: 6,5 / Valutazione: EE
Itinerario:  Masi di Vigo (398), Torre di Visione (637), Baita Portolo (930), Masi di Vigo (398).

Dalla chiesa di Masi di Vigo (Foto 1)
prendiamo il sentiero 516 e in dolce salita raggiungiamo la diramazione del sentiero 516A per Tor di Visione. Camminando nel bosco su strada forestale raggiungiamo una piazzola per elicotteri da cui dominiamo la Val di Non e il Gruppo della Campa sottogruppo delle Dolomiti di Brenta. Breve discesa alla sella e risalita per giungere al sito dove esisteva la Torre di Visione. Ci troviamo su uno sperone roccioso da cui si domina la Val d'Adige e la Piana Rotaliana e contemporaneamente la Val di Non utilizzando le due piattaforme-belvedere (Foto 2).
Della Torre di Visione nascosta dalla vegetazione è rimasto solo un piccolo muretto di sassi.
Le tabelle illustrano così il sito:
"Torre di Visione. E’ edificata da Albertino e Manfredino di Tono nel 1199, a seguito dell’ investimento feudale ricevuto dal vescovo di Trento, Corrado da Beseno. Nel XIV secolo i Tono si trasferirono nel vicino Castrum Belvesini o Castel Thun, a monte di Vigo d’Anaunia, abbandonando Castel Visione; attualmente sono ancora ben visibili alcune parti degli antichi muraglioni. Si tratta del primo castello posseduto ed abitato dalla nobile famiglia dei Tono, costruito in posizione strategica a presidio dell’antico ponte della Rocchetta che consentiva l’accesso alla bassa e media Val di Non. Esercitò la sua funzione strategica fino al 1333, sostituita in seguito dalla sottostante fortificazione della Rocchetta eretta lungo il versante sinistro del torrente Noce; questa fortificazione fu demolita nel 1810 e sostituita da un forte austriaco nel 1860, a sua volta demolito negli anni ’20, dopo il primo conflitto mondiale. Il percorso che conduce alla Torre di Visione, localmente chiamato strada romana, ricalca probabilmente l’antica viabilità di collegamento della Valle di Non con la Piana Rotaliana e la Val d’Adige prima della costruzione, ad opera dei Romani, del “Pons Alpinus” mediante il quale fu possibile oltrepassare la forra della Rocchetta; in epoca antecedente, la viabilità di accesso a questa parte dell’Anaunia, non potendo seguire il paludoso fondovalle del Torrente Noce, era stata ricavata lungo il più comodo fianco montuoso in sinistra orografica della valle passando per la selletta sotto la Torre."
Ritornati alla sella prendiamo il sentiero 516B che assai ripido e impervio punta alla base del tondeggiante monte Cornello. A m 800 raggiungiamo un altro punto panoramico sulla piana e da cui possiamo ammirare dall'alto le piazzole della Torre di Visione. Altri cinquanta metri di salita ripida per giungere alla base di una parete rocciosa e all'inizio del tratto attrezzatoalto una quarantina di metri (Foto 3).
Non è difficile ma non è da sottovalutare, specie se lo si trova in parte ghiacciato come capita a noi oggi. A m 980 raggiungiamo una seconda panoramica piazzola per elicotteri (Foto 4)
e da qui inizia la discesa che su forestale ci porta alla Baita Portolo naturalmente chiusa in questa stagione (Foto 5).
Sulla corte della malga, tavole panche e griglie per il pic-nic. Il rientro lo facciamo in parte con sentiero che taglia alcuni tornanti e sulla forestale (Foto 6)
che ci riporta al bivio col 516A e al posteggio a Masi di Vigo.

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