domenica 24 giugno 2018

Totenrücken da Reinswald


24 giugno 2018 - 1367
Totenrücken da Reinswald

Escursione circolare che ci ha portato a tre bei laghetti, alla Chiesetta dei Morti e all'Alpe di Villandro da cui si gode un ampio panorama verso le Dolomiti.

L'utilizzo delle fotografie e del testo è soggetto a COPYRIGHT (C)
tuttavia non ho difficoltà ad autorizzarne la pubblicazione ed eventualmente
anche a fornire file fotografici con maggior definizione. Scrivetemi: mfgardini@tiscali.it

Zona: Val Sarentino
Gruppo: M.ti Sarentini-Gr. della Cima di S. Giacomo
Mappe: TABACCO: 040 - MAPGRAPHIC: 31 - KOMPASS: Digital Map Alpi -
Dislivello metri: 870 / Tempi ore: 5.45
Distanza Km: 14,8 / Valutazione: E
Itinerario:  Cabinovia Reinswald (1570), bivio 7A-22 sotto Reinswald (1500), Rübner Alm (2075), Totenkirchl (2186), Totenrücken (2221), sent. 16/16B (2105), sent. 1 (2080), Scholer Bild Herz Jesu (2107), sent. 7A (1730), Mulini (1550), Cabinovia (1570).

Dopo aver raggiunto in Val Sarentino i parcheggi della cabinovia di Reinswald ripercorriamo a piedi l'ultimo tratto di strada asfaltata per calare all'altezza della chiesa e prendere il sentiero "T-Totenkirchl". Ancora pochi metri di discesa fra le case e giunti a un bivio prendiamo sulla destra il 22. Dopo un maso termina la strada asfaltata e si prosegue sulla forestale che corre parallela al rio. Terminati i segni bianco-rossi raggiungiamo a quota 1710 un acquedotto con casetta di legno. Scavalcato il rio ci ritroviamo su una carrareccia su cui, dopo pochi metri di salita, sbuca il sentiero T che distrattamente avevamo perso. L'ascesa continua comoda sulla carrabile che a m 1910 esce dal bosco raggiungendo un alpeggio con cespugli di rododendri in fiore e dove sui verdi prati pascolano cavalli e mucche (Foto 1).
Dopo aver superato due bivi col sentiero 6 che sale da Sarentino raggiungiamo a m 2060 una sella panoramica. In basso ci sono i due laghetti Schwarz e Seeber e un terzo più piccolo (Foto 2),
mentre difronte abbiamo il Monte del Lago/Seeberg e l'alto Monte di Villandro/Villandersberg separati da una sella in cui è ben visibile una chiesetta. Abbandonato il segnavia T, continuiamo sul 6 che passando accanto alla Rübner Alm ci porta alla Chiesetta dei Morti/Totenkirchl (Foto 3).
Siamo a m 2186 e ci siamo affacciati all'estesa Alpe di Villandro; di fronte abbiamo le Dolomiti. Preso sulla sinistra il sentiero 16, raggiungiamo la grande croce posta sull'elevazione del Totenrücken m 2221 e continuando lungo la staccionata che corre fra i mughi caliamo a m 2105, dove si stacca il sentiero 16B che torna ai laghi. Noi continuiamo sulla destra, ora ampia carrareccia, in direzione Stöfflhütte, fino all'incrocio col sentiero 1 che prendiamo. Camminando a lungo su passerelle che ci evitano di sprofondare nel terreno paludoso (Foto 4)
raggiungiamo il cippo votivo "Scholer Bild Herz Jesu". Tutt'attorno prati in piena fioritura e difronte sempre lo spettacolo delle Dolomiti (Foto 5).
Lasciato il segnavia 1 seguiamo la strada con segnavia 1A/7 che cala velocemente verso il fondo della Val Getrum.Preso il sentiero 7A che corre sulla sponda sinistra del rio giunti a quota 1730, dove è collocata la stazione VIII di una Via Crucis, ci ritroviamo sul circuito "zum Toten" e sulla Via dei Mulini. Su questo percorso si trovano anche alcuni punti del percorso didattico "Urlesteig" definito un’emozione a misura di tutta la famiglia per gli amanti dell’acqua, delle arrampicate e della natura (Foto 6).
A m 1550 raggiungiamo i mulini ad acqua, ampiamente restaurati (Foto 7) e con una leggera salita e pochi minuti di cammino rientriamo al parcheggio.

giovedì 21 giugno 2018

Corno alle Scale


21 giugno 2018 - 1366
Corno alle Scale

La vetta più elevata dell’Appennino bolognese è il massiccio del Corno alle Scale posta all’estremo lembo meridionale della provincia di Bologna. Bello camminare lungo i suoi crinali godendo di un ampio panorama.

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Zona: Lizzano in Belvedere
Gruppo: Alto Appennino modenese
Mappe: IL SENTIERO: Alto Appennino modenese - 11 Monte Cimone - KOMPASS: Toscana Nord , 2439
Dislivello metri: 530 / Tempi ore: 3,45 / Distanza Km: 7,5 / Valutazione: EE
Itinerario:  Posteggio Cavone (1430), Rio Piano (1563), Balzi dell'Ora (1700), Punta Sofia (1938), Corno alle Scale (1944), Lago Scaffaiolo e Rif. Duca d'Abruzzi (1794), Rif. Le Malghe (1650), posteggio (1430).

Da Lizzano Belvedere raggiungiamo gli ampi parcheggi del Rifugio Cavone dove imbocchiamo il sentiero 337 verso i Balzi dell'Ora.
Camminando nella faggeta raggiungiamo a m 1563 la località Rio Piano. Siamo nel piccolo anfiteatro della Valle dei Silenzi e da qui è già visibile l'alta croce metallica di Punta Sofia. Si prosegue fuori dal bosco fino ai 1700 m del Passo del Vallone dove ci immettiamo nel sentiero 129 che in direzione nord porta al Monte Nuda. Noi però puntiamo a sud in direzione del Corno alle Scale salendo i ripidi gradoni verso Punta Sofia, noti come i Balzi dell’Ora (Foto 1).
Un cartello del CAI ci avverte che questo tratto del sentiero 129 è alpinistico e per escursionisti esperti "E.E.". Lo affrontiamo. Camminando su roccette che seguono la dorsale (Foto 2)
con alcuni punti in cui è necessario utilizzare anche le mani, dopo un ultimo salto arriviamo a Punta Sofia, la più settentrionale delle cime del Corno alle Scale, contraddistinta dalla caratteristica croce in metallo. Procedendo sulla linea del crinale in direzione del Passo dello Strofinatoio raggiungiamo a m 1945 la cima di Corno alle Scale (Foto 3)
e subito dopo Punta Giorgina. Al Passo dello Strofinatoio (Foto 4)
lasciamo il sentiero 129 per seguire il sentiero CAI 00 che con un ampio giro sopra la Piana della Calanchetta ci porta al Passo dei Tre Termini e al bivio col sentiero 4B che scende a Spignana. Mantenendoci sullo 00 con un ultimo tratto pianeggiante arriviamo al Lago Scaffaiolo (Foto 5).
Nell'effettuarne il giro passiamo dal ricovero invernale Maurizio Musiani e ci fermiamo al Rifugio Duca d'Abruzzi. Dal rifugio scendiamo lungo il percorso 329 che seguendo la carrareccia passa dal Rifugio Le Malghe (Foto 6),
supera a m 1607 in località Briglia-Malghe l'incrocio col sentiero 329A fino a raggiungere la località Le Polle. Con un ultimo tratto su strada asfaltata rientriamo al posteggio attiguo al laghetto Cavone.

martedì 19 giugno 2018

Lagoni e Libro Aperto


19 giugno 2018 - 1365
Lagoni e Libro Aperto

Escursione che raggiunge due cime di poco inferiori ai 2000 metri nell'Appennino modenese. Molto panoramico il sentiero che correndo sulla dorsale spartiacque unisce le due cime.

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anche a fornire file fotografici con maggior definizione. Scrivetemi: mfgardini@tiscali.it

Zona: Passo Abetone, Fiumalbo
Gruppo: Alto Appennino modenese
Mappe: IL SENTIERO: Alto Appennino modenese - 11 Monte Cimone - KOMPASS: Toscana Nord , 2439
Dislivello metri: 730 / Tempi ore: 5.15 / Valutazione: EE
Itinerario:  Bellagamba (1300), Monte Lagoni (1962), Libro Aperto(1936), Bellagamba (1300).

Dal centro del paese di Fiumalbo, seguendo la strada secondaria che via Montalecchio porta al Passo dell'Abetone raggiungiamo la fattoria Bellagamba (indicazioni da seguire La Spianata).
Lasciamo la macchina sul fianco della strada nei pressi del cartello del Cai Modena che indica i sentieri 493 e 495. Un viottolo che corre sul fianco della fattoria ci porta a un bivio: a destra il 495 per Libro Aperto e a sinistra il 493 che seguiamo per Monte Lagòni. Il cartello indicatore è attiguo a un'antica capanna celtica (Foto 1).
Capanna Celtica: edificio rurale in pietra che presenta particolare facciata a gradoni ricoperti e protetti da lastre di arenaria: L’origine antica e la struttura particolare consentono di ricondurle alla cultura celtica, quale testimonianza dell’architettura e della storia degli antichi abitanti delle montagne del Frignano, con i loro usi e costumi. Quella celtica fu infatti la prima civiltà complessa d’Europa.Tipicamente, la capanna celtica è a pianta rettangolare e costruita in muratura di sasso e malta di terra. Sono sempre erette a ridosso di uno sbalzo di terreno, per consentire un uso pratico dei due piani (terra e sottotetto) come stalla e fienile. La capanna era abitata al piano superiore, mentre gli armenti erano a quello inferiore per riscaldare l’ambiente. (http://intornoalmontecimone.altervista.org/le-capanne-celtiche/)
Siamo a quota m 1300 e camminando nel fitto bosco caliamo di 30 metri fino allo scavalcamento del Rio Acquicciola. Il sentiero ben marcato sale nella faggeta (Foto 2)
raggiunge un piccolo pianoro alberato a m 1490 e dopo uno strato pietroso nel bosco più rado ne esce definitivamente a m 1700. Proseguiamo sulla dorsale prativa (Foto 3)
che offre ampie vedute fino a m 1800 quando, lasciata la dorsale, pieghiamo a sinistra su uno stretto sentiero che taglia il pendio scosceso. In questo tratto non adatto a chi soffre di vertigini è bene procedere con cautela. Alla fine del traversone giungiamo a un valico a nord ovest della cima Lagòni. Il sentiero 493 con un secco tornante a destra va a congiungersi col sentiero 447 quello che unisce il Monte Cimone al Libro Aperto. Siamo a m 1920 e per raggiungere i m 1962 della cima del Monte Lagòni non ci rimane che percorrere una lieve traccia fra le piante di mirtilli. Sulla cima, da cui è ben visibile il Monte Cimone (Foto 4),
un semplice cumulo di sassi e un palo residuo di una croce. Rientrati sul sentiero 447 lo percorriamo in direzione sud-est. Camminando sullo spartiacque prativo (Foto 5)
e per un breve tratto su roccette, con numerosi sali-scendi arriviamo alle tabelle che indicano l'incrocio dei sentieri 433, 435, 447, 495. Siamo a m 1910 poco sotto i 1938 metri della cima del Libro Aperto dato a 10 minuti. La salita su roccette esposte ci appare però difficoltosa percui, anche se a malincuore, decidiamo di rinunciarvi portandoci invece alla vicina sella poco più a sud. Anche questo è il punto di incrocio di più sentieri e le tabelle indicano i sentieri 00, 495, 08 precisando che quest'ultimo che raggiunge il Libro Aperto è per EE, escursionisti esperti. Le pubblicazioni trovate in seguito danno come difficoltà "EE+ con passaggi su roccia di primo grado"; forse il non aver affrontato la salita alla cima è stata quindi un eccesso di prudenza. Dalla sella seguiamo le tracce che ci portano a ricongiungerci col sentiero 495 che scende nel vallone giungendo a m 1500 alla spianata prativa del Passo di Serra delle Motte (Foto 6).
Siamo a m 1495 e qui transita anche il sentiero "00 - Alta via dei Parchi" ma noi continuiamo a seguire il 495 che ora piega sulla destra e cala dolcemente a Bellagamba nostro punto di partenza.