domenica 23 febbraio 2020

Rifugio Corsi e Lago dei Detriti


23 febbraio 2020 - 1474
Rifugio Corsi e Lago dei Detriti
(Zufallhütte - In der Kachel)

Abbiamo tentato di salire con le ciaspole al Rifugio Martello ripetendo una stupenda escursione fatta nel 2011. Il cattivo tempo e l’abbondante neve ci hanno indotto a ridurla.

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tuttavia non ho difficoltà ad autorizzarne la pubblicazione ed eventualmente
anche a fornire file fotografici con maggior definizione. Scrivetemi: mfgardini@tiscali.it

Zona: Val Martello
Gruppo: Ortles- Cevedale
Mappe: TABACCO: 08 - KOMPASS: Digital Map Alpi -
Dislivello metri: 340         Tempi ore: 3:30  Distanza Km: 7,2               Valutazione: EAI m
Itinerario: Enzianhütte (2050), Rif. Corsi (2265), Diga (2318), sentiero invernale, sopra Lago dei Detriti (2410), Rifugio Corsi (2265), Enzianhütte (2050)

Risaliamo tutta la Val Martello e lasciamo la macchina nel posteggio attiguo all’Albergo Genziana.
Sta piovigginando e dopo aver calzato i ramponcini Iniziamo il nostro cammino seguendo il sentiero 151. Dopo aver percorso un tratto nel bosco, mentre ci appare in quota il Rifugio Corsi, raggiungiamo un bivio: a destra il sentiero 151 che prosegue per il Passo Madriccio, a sinistra il 150 che ci porta al rifugio Rifugio Nino Corsi / Zufallhütte a quota 2264, punto di partenza per quasi tutte le escursioni invernali sulle cime circostanti (Foto 1).
Sta piovendo e ne approfittiamo per fare una sosta sperando che il tempo migliori. Prima di riprendere il cammino passiamo alle ciaspole più adatte alla neve abbondante che copre il percorso. Dopo un tratto più ripido (Foto 2),
giunti ad una biforcazione prendiamo sulla destra la traccia che ci sembra più facile. È quella lasciata dai ciaspolatori che ci hanno preceduto, mentre quella di sinistra che conduce alla grande diga di sassi è più impervia. Superato un dosso rientriamo nel sentiero principale col quale ora attraversiamo l’ampia spianata denominata Lago dei Detriti mentre a sud, sullo sperone roccioso che ci domina, scorgiamo il tetto del Rifugio Martello e la bandiera bianco-rossa che ne indica l’apertura. Camminando pressoché in piano giunti intorno ai 2400 metri iniziamo la ripida salita del percorso invernale che conduce al Rifugio Martello. Continua la pioggerella, non siamo più su neve battuta e la salita è molto ripida. Per raggiungere il rifugio dovremmo affrontare una faticosa salita di oltre duecento metri dove nonostante le ciaspole sprofondiamo alquanto nella neve. Decidiamo quindi di desistere e riprendiamo la via del ritorno (Foto 3).
Mantenendoci sulla traccia lasciata dagli scialpinisti a quota 2320 raggiungiamo la diga che in altra occasione avevamo utilizzato per raggiungere i sentieri 31 e 40 sulla riva destra del Rio Plima. Essendo la diga completamente sommersa dalla neve e priva di qualsiasi traccia di passaggio continuiamo nella nostra discesa verso il Rifugio Corsi. 
Quel passaggio che ci era sembrato impervio in salita effettivamente lo è ancor più in discesa visto che taglia nettamente un pendio su cui le ciaspole hanno poca presa, io lo affronto ma il resto della compagnia ripercorre lo stesso itinerario dell’andata. Ripassiamo accanto al Rifugio Corsi nei cui pressi possiamo ammirare delle bellissime cascate di ghiaccio (Foto 4-5)
e poco più in basso scorgiamo il ponte sospeso costruito sulla forra del Rio Plima facente parte dell’interessante e spettacolare itinerario tematico “Nella gola del Rio Plima” (Foto 6).
Non ci rimane che ripercorrere il sentiero dell’andata per rientrare al posteggio.

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