23 febbraio 2020 - 1474
Rifugio Corsi e Lago dei
Detriti
(Zufallhütte - In der
Kachel)
Abbiamo
tentato di salire con le ciaspole al Rifugio Martello ripetendo una stupenda
escursione fatta nel 2011. Il cattivo tempo e l’abbondante neve ci hanno
indotto a ridurla.
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tuttavia non ho difficoltà ad autorizzarne la pubblicazione ed
eventualmente
anche a fornire file fotografici con maggior definizione.
Scrivetemi: mfgardini@tiscali.it
Zona: Val Martello
Gruppo: Ortles- Cevedale
Mappe: TABACCO: 08 - KOMPASS:
Digital Map Alpi -
Dislivello metri: 340 Tempi
ore: 3:30 Distanza Km: 7,2 Valutazione: EAI m
Itinerario: Enzianhütte (2050), Rif. Corsi (2265), Diga (2318), sentiero invernale, sopra
Lago dei Detriti (2410), Rifugio Corsi (2265), Enzianhütte (2050)
Risaliamo tutta la Val Martello e lasciamo la
macchina nel posteggio attiguo all’Albergo Genziana.
Sta
piovigginando e dopo aver calzato i ramponcini Iniziamo il nostro cammino seguendo
il sentiero 151. Dopo aver percorso un tratto nel bosco, mentre ci appare in
quota il Rifugio Corsi, raggiungiamo un bivio: a destra il sentiero 151 che
prosegue per il Passo Madriccio, a sinistra il 150 che ci porta al rifugio Rifugio
Nino Corsi / Zufallhütte a quota 2264, punto di partenza per quasi tutte le
escursioni invernali sulle cime circostanti (Foto 1).
Sta
piovendo e ne approfittiamo per fare una sosta sperando che il tempo migliori.
Prima di riprendere il cammino passiamo alle ciaspole più adatte alla neve
abbondante che copre il percorso. Dopo un tratto più ripido (Foto 2),
giunti
ad una biforcazione prendiamo sulla destra la traccia che ci sembra più facile.
È quella lasciata dai ciaspolatori che ci hanno preceduto, mentre quella di
sinistra che conduce alla grande diga di sassi è più impervia. Superato un
dosso rientriamo nel sentiero principale col quale ora attraversiamo l’ampia
spianata denominata Lago dei Detriti mentre a sud, sullo sperone roccioso che
ci domina, scorgiamo il tetto del Rifugio Martello e la bandiera bianco-rossa
che ne indica l’apertura. Camminando pressoché in piano giunti intorno ai 2400
metri iniziamo la ripida salita del percorso invernale che conduce al Rifugio
Martello. Continua la pioggerella, non siamo più su neve battuta e la salita è
molto ripida. Per raggiungere il rifugio dovremmo affrontare una faticosa
salita di oltre duecento metri dove nonostante le ciaspole sprofondiamo alquanto
nella neve. Decidiamo quindi di desistere e riprendiamo la via del ritorno (Foto 3).
Mantenendoci
sulla traccia lasciata dagli scialpinisti a quota 2320 raggiungiamo la diga che
in altra occasione avevamo utilizzato per raggiungere i sentieri 31 e 40 sulla
riva destra del Rio Plima. Essendo la diga completamente sommersa dalla neve e
priva di qualsiasi traccia di passaggio continuiamo nella nostra discesa verso
il Rifugio Corsi.
Quel passaggio che ci era sembrato impervio in salita
effettivamente lo è ancor più in discesa visto che taglia nettamente un pendio
su cui le ciaspole hanno poca presa, io lo affronto ma il resto della compagnia
ripercorre lo stesso itinerario dell’andata. Ripassiamo accanto al Rifugio
Corsi nei cui pressi possiamo ammirare delle bellissime cascate di ghiaccio (Foto 4-5)
e
poco più in basso scorgiamo il ponte sospeso costruito sulla forra del Rio
Plima facente parte dell’interessante e spettacolare itinerario tematico “Nella
gola del Rio Plima” (Foto 6).
Non
ci rimane che ripercorrere il sentiero dell’andata per rientrare al posteggio.
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