24 maggio 2020 - 1484
Seceda
In primavera,
quando gli impianti sciistici del Col Raiser sono chiusi, raggiungere la cima del
Seceda e girovagare sotto le Odle è un incanto.
L'utilizzo delle fotografie e del testo è soggetto a COPYRIGHT
(C)
tuttavia non ho difficoltà ad autorizzarne la pubblicazione ed eventualmente
anche a fornire file fotografici con maggior definizione.
Scrivetemi: mfgardini@tiscali.it
Zona: Val Gardena
Gruppo: Odle Puez
Mappe:
4Land: 182 - TABACCO: 05 - KOMPASS: Digital Map Alpi -
Dislivello metri: 980 Tempi
ore: 5:45 Distanza Km: 16 Valutazione: E
Itinerario: Posteggio Daunei (1700), Juac (1900), Sangon
(1823), Cuca (2020), Chiesetta Fermeda (2150), Daniel (2228), (Sofie 2410),
Rist. Seceda (2456), cima Seceda (2518), Pieralongia (2297), sent. 13B (2290),
Rif. Firenze (2040), Biotopo (1865), Juac (1900), posteggio (1700).
Da
Selva Gardena saliamo all’ampio posteggio che si trova sopra Daunei, siamo a
quota 1700.
Seguendo
il sentiero 3 che sale fra prati in fiore e larici (Foto 1)
raggiungiamo
il Rifugio Juac e proseguendo in leggera discesa andiamo a innestarci nel
sentiero 1 proveniente da Selva Gardena. Qui si trova anche un bel laghetto in
cui si specchiano le cime delle Odle (Foto 2).
Seguendo
le indicazioni Sangon prendiamo a sinistra e dopo una breve discesa
abbandoniamo l’1 raggiungendo il rifugio Sangon. Ci troviamo fra i prati del
Col Raiser che in inverno sono ampie piste da sci punteggiate da innumerevoli
rifugi (Foto 3),
che però in questa stagione sono tutti chiusi.
Anzichè seguire i sentieri numerati utilizziamo dei sentierini che guadagnano
velocemente quota e puntano direttamente a nord verso la cima del Seceda.
Tocchiamo il rifugio Gamsblut, malga Neida, il rifugio Cuca e raggiungiamo la
chiesetta che sorge poco sopra il rifugio Fermeda (Foto 4).
È
la cappella all’Alpe di Mastlè costruita nel 1969 per desiderio di Carolina
Comploj colpita dalla tragica morte di due figli. Continuiamo a salire seguendo
i viottoli che tagliano i prati raggiungendo i rifugi Daniel, Sofie e con un
ultimo duro strappo il ristorante-pizzeria Seceda ai cui lati persistono ancora
chiazze di neve. Siamo giunti sullo spartiacque che divide la Val Gardena dalla
Val di Funes e qui si aggirano tranquillamente delle marmotte (Foto 5).
Con
un ultimo strappo arriviamo alla cima del Seceda, caratterizzata da un bellissimo
e alto cristo di legno (Foto 6).
Il
punto è altamente panoramico e qui si trova anche un’artistica tavola di
orientamento. Si vedono a nord le Alpi
Austriache, i Monti della Val Aurina e
il Sass da Putia, siamo sul fianco delle Odle (Foto 7),
e
a sud abbiamo Sella, Sassolungo, Catinaccio, Sciliar tante altre cime ben
visibili ma più lontane. Su una comoda panchina addossata alla stazione della
seggiovia possiamo fare la sosta pranzo Alla ripresa del cammino tagliando sui prati
caliamo al sottostante sentiero 1. Lo seguiamo verso est fin che a m 2315 lo
abbandoniamo per prendere il 2B in direzione della ferrata del Sass Rigais.
Procedendo quasi in piano, mentre già ci appare la “Pieralongia”,
caratteristica roccia acuminata che sembra spuntare dal terreno, arriviamo al
rifugetto che prende il nome dalla roccia. Il nostro cammino verso levante ai
piedi delle Odle non termina qui, sempre seguendo il 2B superiamo prima il
bivio col 4A diretto al Col Raiser, poi la Pieralongia per arrivare a quota
2290 al bivio col sentiero diretto al Rifugio Firenze, il 13B. Dopo un tratto
in discesa ci appare in distanza la sagoma del rifugio che raggiungiamo con un
ultimo tratto quasi in piano. Le origini del Rifugio Firenze / Regensburger
Hütte risalgono come semplice ricovero al 1888, e come rifugio al 1905 può
quindi considerarsi come “rifugio storico”. La forestale con segnavia 1-3 ci
porta ai 1850 metri del laghetto da cui siamo passati al mattino e da qui dopo
essere risaliti al rifugio Juac caliamo infine al posteggio di Daunei.
Nessun commento:
Posta un commento