domenica 17 ottobre 2021

Baita Pozzi

 

17 ottobre 2021 - 1627

Baita Pozzi

 

Camminata senza grandi dislivelli alle pendici del Corno Nero che ci ha portato dal Passo Oclini alla Baita Pozzi sul versante della Val di Fiemme.

 

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tuttavia, non ho difficoltà ad autorizzarne la pubblicazione ed eventualmente

anche a fornire file fotografici con maggior definizione. Scrivetemi: mfgardini@tiscali.it

 

Zona: Val d’Ega

Gruppo: Altopiano Regglberg e Oclini

Mappe: TABACCO: 29 - KOMPASS: Digital Map Alpi - 4LAND: 181

Dislivello metri: 160         Tempi ore: 2:45  Distanza Km: 6,9               Valutazione: T

Itinerario: Passo Oclini (1989), Sella dei Pozzi (1978), Baita Pozzi (1980), Passo Oclini (1989).

 


In una splendida ma fredda giornata raggiungiamo in macchina a m 1989 il Passo Oclini, passo che si trova tra il Corno Bianco (Foto 1) e il Corno Nero.


Il cammino inizia sulla carrareccia che porta le indicazioni Corno Nero / Schwarzhorn e Sella dei Pozzi data a 50 minuti. Poco più in quota abbandoniamo la direzione del Corno Nero per prendere sulla sinistra il sentiero per Sella dei Pozzi e La Chiusa. È un sentiero che corre fra i mughi della parte settentrionale del Corno Nero (Foto 2) 


e che con leggeri saliscendi ci porta a intersecare il sentiero 573. Lo prendiamo sempre in direzione Pozzi e camminando quasi in piano in un bosco in gran parte distrutto dalla tempesta Vaia (Foto 3) 


raggiungiamo a m 1978 la Sella dei Pozzi affacciandoci sulla Val di Fiemme (Foto 4)


 

 

 

 

 

 

 

 

 

Dopo aver piegato a sinistra il sentiero raggiunge un bel Crocifisso (Foto 5) 


e pochi metri più avanti, a m 1976, la Baita Pozzi (Foto 6). È una piccola baita di legno di proprietà del Comune di Varena dove in questa occasione un gruppo di amici ci ospita, inizialmente all’interno e poi sui grandi tavoli esterni, offrendoci un ottimo pranzo a base di pesce. 


Dopo una sosta, naturalmente molto lunga, ripercorriamo in senso inverso lo stesso itinerario da cui possiamo ammirare, a quest’ora illuminati dal sole, il Monte Agnello e gli impianti di Pampeago (Foto 7) e in distanza anche i gruppi dolomitici di Sciliar, Catinaccio e Latemar.

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