domenica 14 gennaio 2024

Totenkirchl (Chiesetta del morto)

 

14 gennaio 2024 - 1790

Totenkirchl

(Chiesetta del morto)

 

Nel periodo invernale, quando altrove c’è il pericolo di valanghe, sull’Alpe di Villandro è possibile fare escursioni facili e sicure godendo di uno stupendo panorama.

 

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Zona: Valle d’Isarco

Gruppo: Monti Sarentini - Gruppo della Cima di San Giacomo

Mappe: TABACCO: 040

Dislivello metri: 450         Tempi ore: 3:20 

Distanza Km: 10,5             Valutazione: EAI f

Itinerario: Gasserhütte (1757), Mair in Plun (1820), Pfroderalm (2130), Totenkirchl (2186), rientro sullo stesso itinerario

 

Dal paese di Villandro, seguendo le indicazioni Alpe di Villandro raggiungiamo in dieci chilometri, l’ampio parcheggio a pagamento vicino alla Gasserhütte.



Iniziamo a camminare sul sentiero innevato riservato ai pedoni e giungiamo alla locanda Moar in Plun (Foto 1-2).


Poco dopo la locanda, prendiamo sulla sinistra il sentiero 6 indicato per Totenkirchl. Procedendo in dolce salita fra baite di legno coperte dalla neve giungiamo a quota 2075, dove tagliamo il sentiero con segnavia 1. Stiamo seguendo il percorso della “Via Crucis” in leggera salita (Foto 3)



e dopo aver superato alcune baite e il ristorante Pfroder Alm chiuso in inverno, con un ultimo tratto più ripido raggiungiamo la Totenkirchl / Chiesetta del Morto (Foto 4-5). Il piccolo edificio collocato a m 2186 sullAlpe di Villandro, uno degli alpeggi più grandi d'Europa, fu costruito nel 1899 e restaurato nel 1981. D’inverno la chiesetta è chiusa però in altre occasioni, all’interno oltre agli innumerevoli santini qui collocati in commemorazione dei defunti, avevamo ammirato il grande gruppo della crocifissione.


Siamo sulla dorsale che divide l’Alpe di Villandro dalla Val Sarentino e da qui avremmo voluto proseguire l’escursione sul sentiero 16 che passando dalla cima del Totenrücken ci avrebbe condotto alla Stöfflhütte. Però la neve è tanta e non ci sono tracce da seguire, decidiamo quindi, per non ritrovarci nelle peste, di ripercorrere lo stesso itinerario della salita godendoci il grandioso panorama dell’Alpe di Villandro e delle Dolomiti (Foto 6).

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