domenica 27 luglio 2025

Lavazè-Oclini-Lavazè

 

27 luglio 2025 - 1870

Lavazè-Oclini-Lavazè

(Lavazè-Grimm-Lavazè)

 

Escursione circolare tra Passo Lavazè e Passo Oclini un territorio che in inverno, con i suoi 80 km di piste, è considerato il regno dello sci da fondo. In estate invece si possono fare facili passeggiate godendo di ampi panorami

 

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Zona: Val d’Ega

Gruppo: Altopiano Regglberg e Oclini

Mappe: 4LAND: 181 - TABACCO: 029

Dislivello metri: 215         Tempi ore: 2:40 

Distanza Km: 8,5               Valutazione: T

Itinerario: Malga Varena (1838), sent.572, passo Oclini (1991), Malga Ora (1872), Malga Varena (1838)

 

Da Bolzano, percorrendo la Val d’Ega, raggiungiamo a m 1807 il Passo Lavazè, proseguiamo verso il Passo Oclini e dopo circa un chilometro lasciamo la macchina nel posteggio che precede Malga Varena, m 1838.

Ci troviamo sul fianco della nuova pista da skiroll di Passo Lavazè che, come apprendiamo dal web, “si estende lungo 3,5 km ad una quota di poco superiore ai 1800 m.s.l.m., raggiungendo così il primato di pista più alta d'Europa”.


Parte da qui anche il sentiero 572 per Oclini, sentiero che, come indicano le tabelle, andrà a raccordarsi col 502 per chi vuol raggiungere La Rocca-Corno Nero o col 573 per chi è diretto alla Sella dei Pozzi. Attraversata la pista da skiroll, su cui stanno sfrecciando numerosi atleti, procediamo su una forestale che costeggia inizialmente il poligono di tiro a 12 piazzole dedicato al biathlon. Al posteggio un altro cartello evidenziava che stavamo entrando “nel bosco resiliente della tempesta Vaia” e infatti ora ce ne accorgiamo; tutt’attorno abbiamo tronchi abbattuti (Foto 1).


È una tristezza, anche se ora, non essendoci più ostacoli, godiamo di un ampio panorama verso Pala di Santa, Latemar, Catinaccio, Sciliar. Procedendo in dolce salita, giunti a m 1955 raggiungiamo una piazzola al cui centro si trova un masso che fa da sostegno a un artistico crocefisso intagliato nel ferro. Si tratta di un monumento eretto nel 2018 in memoria di Polesana Augusto di Varena (Foto 2).



Il largo sentiero continua fra gli alberi caduti puntando verso il Corno Nero mentre sulla destra si erge dai prati il Corno Bianco (Foto 3-4).


D’un tratto entriamo nel fitto di un bosco dove invece gli alberi si sono salvati. Giunti in località Mandra delle Bese, m 2020, lasciamo il sentiero 572 e proseguiamo sul 573 verso Passo Oclini. Siamo ai piedi del Corno Nero e qualche metro più in quota, nonostante siano passati sette anni dai disastri causati dalla tempesta Vaia, ci sono ancora cataste di tronchi e macchinari usati dai boscaioli per la lavorazione degli stessi (Foto 5).


Continuando pressoché in piano sbuchiamo sulla strada di Passo Oclini, dove tutti i posteggi sono strapieni. Attraversata la strada, troviamo la tabella del sentiero 2 per Malga Ora / Auerleger e per Pietralba / Weissenstein. È un sentiero che entra nel bosco e in discesa ci porta ai 1872 metri di Malga Ora. Dalle macchine presenti si direbbe che il ristorante sia affollato e visto che nel vicino parco giochi troviamo una panca al sole ne approfittiamo per fare la sosta. Alla ripartenza prendiamo, sul fianco di un bacino antincendio (Foto 6),

il sentiero per Lavazè che passando dal biotopo Auerleger raggiunge una forestale che ora seguiamo in direzione est. Subito dopo aver superato con un ponticello un rio, a m 1848 la forestale si biforca: a sinistra e in discesa con la denominazione “sentiero delle perle” e a destra e in piano nessuna indicazione. È la forestale che seguiamo fino alla strada provinciale all’altezza di Malga Varena e al posteggio.

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