ISOLA DI StrombolI
21 - 22 - 23 - 24
maggio 2014
L'isola
di Stromboli è la più settentrionale delle Eolie e la più lontana. É un cono vulcanico
che si innalza direttamente dal mare e ha solo due aree abitate: Stromboli e la
piccolissima Ginostra. Non ci sono strade che collegano i due paesi. I trasporti
di merci e persone, a Stromboli avvengono solo con motocarrozzette e a Ginostra,
raggiungibile esclusivamente via mare ci si muove a piedi mentre i trasporti si
fanno a spalla o con carriole cingolate. L'illuminazione stradale non esiste, come
non esistono fonti d'acqua. Il rifornimento idrico di Stromboli, così come quello
delle altre isole eoliche, avviene con navi cisterna dalla terra ferma. L'attrattiva dell'isola è il vulcano
con una persistente attività esplosiva; è uno dei vulcani più attivi del mondo.
STROMBOLI (escursione
diurna)
22 maggio 2014 - 1113
La salita notturna al
Vulcano è l'attrattiva maggiore dell'Isola, ma non l'unica. Decidiamo così di
occupare la mattinata con una gita lungo i sentieri settentrionali.
Zona: Isole Eolie Mappe: Komp.: 693 Dislivello:
300 Durata: 3.15 Valutazione: T
Itinerario: Albergo (10), Cimitero
vecchio (100), Bivio (215), Tavolo Belvedere (265), Bivio Sciara del Fuoco
(220),Punta Labronzo (100), Chiesa San Bortolo (90), albergo (10).
Il nostro albergo, l'Hotel Miramare (Foto 1),
dove siamo giunti a bordo delle
caratteristiche motorette, unico mezzo di trasporto dell'isola (Foto 2),
è posto difronte alla spiaggia di Ficogrande,
dove numerosi cartelli avvertono che siamo in zona con pericolo di "Tsunami" (Foto 3).
Alla sera, dal terrazzo della nostra stanza,
possiamo ammirare il tramonto (Foto 4).
E' da qui che inizia la nostra escursione del
mattino. Raggiungiamo il centro di Stromboli e nei pressi della chiesa di San
Vincenzo, prendiamo la stradina che
sale in direzione ovest, la stessa che conduce alla cima del vulcano (Foto 5).
Superiamo l'edificio
del Semaforo Nuovo, sede della protezione civile, e raggiungiamo il Cimitero Vecchio
non più in uso e abbandonato. Qualche vecchia tomba è ancora rivestita delle
classiche maioliche eoliane (Foto 6).
A quota 215 un
bivio: a sinistra verso la cima del vulcano, a destra indicato da un cartello
il "Sentiero Naturale Paesistico SCIARA DEL FUOCO", sentiero che noi
prendiamo. Con continui sali-scendi, camminando fra cespugli in fiore e dominando
le spiagge settentrionali dell'isola, giungiamo alla quota massima di metri 265
per poi calare fino a un altro bivio: a sinistra in salita verso la Sciara del
Fuoco, ma noi prendila stradina lastricata verso S.Vincenzo. Scendendo, sentiamo
i boati e vediamo le fumate dovute alle esplosioni dei crateri in quota (Foto 7).
A quota 100, dove è
collocato un ristorante, ci troviamo sopra Punta Labronzo e ora i sentiero
punta verso il paese. Tutt'intorno a noi fiori di ogni tipo, in basso la spiaggia
nera e poco lontano lo scoglio di Strambolicchio (Foto 8).
Quasi in piano raggiungiamo
le prime case di Stromboli e la chiesa di San Bortolo e da qui fra le strette
stradine del paese rientriamo all'albergo.
STROMBOLI (escursione
NOTTurna)
22 maggio 2014 - 1114
Lipari, Vulcano,
Salina e per ultima Stromboli. La vacanza è stata particolarmente bella e ci ha
offerto luoghi e paesaggi diversi. La salita notturna al vulcano con lo
spettacolo pirotecnico sulla cima è la degna e appropriata conclusione di una
breve ma intensa vacanza.
Zona: Isole Eolie Mappe: Komp.: 693 Dislivello:
850 Durata: 4.45 Valutazione: E
Itinerario: San Vincenzo (50),
Osservatorio Geofisico (200), piazzola in quota (880), Sopra la Fossa (892),
San Vincenzo (50).
La
salita notturna al cratere dell'isola può essere fatta esclusivamente con le
Guide Alpine Vulcanologiche Autorizzate AGAI ed è richiesto un minimo di
attrezzatura. Per questo nel centro del paese si trovano più agenzie di guide e
numerosi negozi che affittano lampade, vestiario, zaini, scarponi.
Alle
17.30 inizia il nostro cammino partendo da San Vincenzo. Il nostro gruppo è
formato da venti escursionisti, una guida in testa e un aiuto guida in coda (Foto 9).
Apprendiamo
che oggi i gruppi di salita sono 13 per cui sulla cima del vulcano ci troveremo
in circa 250. Inizialmente il percorso è lo stesso di quello fatto al mattino,
ma giunti al bivio di quota 215, prendiamo a sinistra. Ora la salita si fa più ripida e il panorama verso il mare si amplia.
Intorno ai 500 metri usciti dalla vegetazione il sentiero diventa sabbioso, una
sabbia nera di evidente origine vulcanica. Procediamo in fila indiana molto lentamente
e numerose sono le soste per permettere a tutto il gruppo di rimanere compatto (Foto 10).
Guardando verso l'alto, vediamo sul tracciato i
gruppi che ci precedono, siamo veramente in tanti; ma molti meno, a quanto ci
viene detto, di quello che accade nelle giornate di piena estate (Foto 11).
Sono le 20.30 quando raggiungiamo l'anticima del vulcano
a quota 880 e il sole è già tramontato. La guida ci comunica che in questo
punto, dove sono numerose le piazzole protette da muriccioli, ci fermeremo in
attesa di salire alla cima "Sopra la Fossa", questo perché la cima è stretta
e può ospitare al massimo due o tre gruppi alla volta (Foto 12).
Qui dobbiamo indossare anche i caschi dateci in dotazione
in partenza e visto che ormai è notte le lampade. Arrivato il nostro turno di
salita, in pochi minuti raggiungiamo la cima, che trovandosi sopra il cratere è
denominata "Sopra la Fossa (Foto 13).
Ci sediamo per godere lo spettacolo offertoci da sei
bocche di cratere che con intervalli di dieci quindici minuti esplodono proiettando
nell'aria lapilli infuocati. Ogni esplosione è diversa dall'altra e sembra di assistere
a uno spettacolo di fuochi artificiali, fuochi che però sono naturali e vengono
dalle viscere della terra (Foto 14-15).
Circa un'ora di spettacolo e poi inizia la discesa
su un percorso diverso da quello di salita (Foto 16).
Per più di quattrocento metri la discesa è molto
ripida e diritta su un fondo di morbida cenere, la sensazione è quella di essere
su un canalone nevoso dove però non si scivola. Intorno ai 500 metri il sentiero
torna a essere sassoso e fra la vegetazione, ci ricongiungiamo col sentiero di
salita arrivando in paese alle 23.10. I ristoranti sono tutti aperti e pronti a
servire la cena agli escursionisti.
A ginostra e giro di
stromboli in barcA
23 maggio 2014
Abbiamo ancora un
giorno a disposizione e allora perché non utilizzare la barca per raggiungere
la recondita Ginostra
sulla sponda occidentale e completare la gita facendo il giro dell'isola?
In una mattinata in cui sembra imminente la pioggia,
una barca di cui siamo gli unici passeggeri, ci porta al "Pertuso" sulla
sponda opposta dell'isola sotto Ginostra. Approdiamo nello stupendo antico porto
naturale (Foto 17)
e con stradina stretta e scalinata saliamo al paese.
Trovata l'indicazione "Punta Corvo" percorriamo prima una strada
lastricata e poi un sentiero che in circa un'ora ci porta alla piazzola di
Punta Corvo. Siamo 100 metri sopra il mare di Punta Chiappe e al limite della
grandiosa e impressionante Sciara del Fuoco: una colata di cenere e lapilli che,
sprigionati dai crateri posti a 800 metri, si allarga e raggiunge il mare. Di
tanto in tanto nuvole di polvere si alzano dal materiale che sta franando (Foto 18),
mentre sulla cima sono evidenti i pennacchi di fumo emessi
dall'attività vulcanica (Foto
19).
Dopo una lunga sosta, rientriamo a Ginostra, girovaghiamo
fra piante di capperi in fiore (Foto
20),
deserte stradine e case chiuse e, trovato un ristorante
aperto e deserto, ci fermiamo per il pranzo. Nello scendere al porticciolo possiamo
vedere l'unico mezzo di trasporto del posto, una meccanica carriola cingolata (Foto 21).
La barca con cui abbiamo appuntamento ci riprende e
completa il giro dell'isola passando davanti alla Sciara del Fuoco, ancor più
impressionante vista dal mare (Foto 22),
e attorniando anche l'alto scoglio di Strambolicchio,
costituto da rocce di basalto, andesite ed augite. Tale formazione detta neck, o spina vulcanica è quanto
rimane della torre di magma solidificato che inizialmente stava all’interno del
condotto di un antico vulcano (Foto
23).
La barca ci lascia direttamente sulla nera spiaggia
di Ficogrande proprio ai piedi dell'albergo.
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