27 luglio 2019 - 1441
Giro del Piz de Corvo e
Monte Mondeval
A nord dei
gruppi di Civetta e Pelmo si trovano i monti Cernera, Piz de Corvo e Mondeval,
quest’ultimo diventato famoso per il ritrovamento della “Sepoltura dell’Uomo di
Mondeval”.
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(C)
tuttavia non ho difficoltà ad autorizzarne la pubblicazione ed
eventualmente
anche a fornire file fotografici con maggior definizione.
Scrivetemi: mfgardini@tiscali.it
Zona: Cadore
Gruppo: Croda da Lago-Cernera
Mappe: TABACCO: 015 - KOMPASS:
Digital Map Alpi -
Dislivello metri: 955 Tempi
ore: 6:00 Distanza Km: 13,2 Valutazione: E
Itinerario: Santa Fosca (1420), Toffol (1490), Ponte di
Sasso (2115), Forcella Giau (2360), Tomba Mesolitica (2130), Mondeval di Sotto
(1840), Pescul (1415), Santa Fosca (1420).
Partiamo
a piedi dal centro di Santa Fosca, frazione di Selva di Cadore e raggiungiamo Toffol‑L’Andria,
altra frazione dello stesso comune.
Poco
dopo la chiesetta della Madonna della Neve, a quota 1490, parte il sentiero 465
per Forcella Giau e Piz del Corvo. Il
sentiero sale ripido nel bosco sulla riva sinistra del Rio Loschiesuoi, supera
un primo bivio per il sito archeologico di Mandriz e raggiunge a m 1850 un
secondo bivio per lo stesso sito; oltre la valle si stagliano nel cielo
illuminate dal sole le cime del Monte Cernera. Da strada forestale si passa a
sentiero che continua ripido e raggiunge a m 2115 l’indicazione “PONTE DI SASSO”.
Dal sentiero 465 che stiamo percorrendo si stacca sulla destra il sentiero per
Piz del Corvo e Mondeval e percorrendolo dopo pochi metri ci appare il ponte,
un alto arco naturale che scavalca il Rio delle Baste e su cui si può salire (Foto 1).
Rientrati al bivio abbiamo l’occasione di vedere in
quota un camoscio e delle marmotte, animali che frequentano questa zona
selvaggia e poco frequentata dai turisti (Foto 2).
Poco più in quota raggiungiamo la fine della valle con
ampi prati in fiore. A nord ci appaiono le pareti dei Lastoi de Formin mentre a
sud abbiamo le cime di cui stiamo facendo il giro: il Piz de Corvo e il Monte
Mondeval. Su sentiero erboso raggiungiamo a m 2360 la Forcella Giau, da cui si
possono ammirare Averau e Tofane (Foto 3).
Prendendo sulla destra il sentiero 456, ci
immettiamo nell’Alta Via delle Dolomiti nr. 1 che in questo tratto corre sotto i
Lastoi de Formin (Foto 4),
di fronte si erge il picco solitario del Beco di
Mezdì (Foto 5)
mentre a sud oltre il Lago delle Baste e al Monte
Mondeval si innalza maestoso il Civetta. Procediamo quasi in piano fino a
m 1170 dove un cartello indica la direzione da prendere per raggiungere “la
sepoltura dell’Uomo di Mondeval”. Breve discesa
ed eccoci al grande masso (Foto 6)
sotto cui fu rinvenuto lo scheletro perfettamente
conservato del cacciatore vissuto circa 7.500 anni fa. Lo scheletro e tutto il
resto del corredo funebre può essere ammirato presso il Museo Civico di Selva
di Cadore. Superato il masso si risale fino alla congiunzione col sentiero 466
che prendiamo in direzione di S.Fosca. Seguendo il corso del Rio Cordón sorpassato
il bivio col sentiero proveniente dal Piz del Corvo raggiungiamo una baita
proprio mentre scoppia un forte temporale. Il piccolo edificio a quota 1841 che,
anche se diroccato e abbandonato ci ripara dalla pioggia, potrebbe essere la
Casera
Mondeval di Sotto. Cessata la pioggia
in pochi minuti siamo a una serie di tabelloni che illustrano la storia dei
luoghi e seguendo la strada asfaltata
raggiungiamo la tabella che indica di prendere a sinistra per proseguire col 466
per Pescul. Inizialmente su carrareccia e poi su sentiero accidentato,
probabilmente per i lavori di imbrigliamento del rio. Usciamo dalla valletta
all’altezza di una casa in sasso, una strada interpoderale ci porta alle case
di Pescul e da qui seguendo la statale rientriamo a Santa Fosca.
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