26 luglio 2019 - 1440
Intorno al Monte Pelmo
Escursione
che fa il periplo dei monti Pelmo e Pelmetto e che offre una grandiosa vista
dei più importanti massicci delle Dolomiti bellunesi. Facile nella prima parte
che conduce al Rifugio Venezia, ma impegnativa nella salita e nella discesa della
Forcella di Val d’Arcia.
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Scrivetemi: mfgardini@tiscali.it
Zona: Cadore
Gruppo: Monte Pelmo
Mappe: TABACCO: 025 - KOMPASS:
Digital Map Alpi -
Dislivello metri: 870 Tempi
ore: 6:30 Distanza Km: 13,2 Valutazione: EEA
Itinerario: Passo Staulanza (1766), bivio Orme Dinosauri
(1900), Le Mandre (1908), Passo Rutorto (1931), Rifugio Venezia (1947),
sentiero Flaibani, Forcella Val d‘Arcia (2476), Passo Staulanza (1766).
A
sette chilometri da Selva di Cadore vi è il Passo Staulanza, valico posto tra
la Val Fiorentina e la Val di Zoldo e da qui inizia la nostra escursione.
Seguiamo
il sentiero 472 che in questo tratto è contemporaneamente parte dell’Alta Via
delle Dolomiti n. 1 e dell’Anello Zoldano. Dopo un tratto di breve salita nel
bosco il sentiero procede con numerosi sali scendi attorniando la parte
meridionale del Pelmetto. Sull’altra parte della valle abbiamo il grandioso
Monte Civetta e alla cui base si evidenziano i verdi prati piste da sci
invernali. Mano a mano che si procede superiamo numerosi cartelli che ben
indicano località e deviazioni: Pian dei Boi, Pala de le Dee col bivio per le
Orme dei Dinosauri (Foto 1),
Col
de le Crepe Cavaliere col bivio per Palafavere. Il sentiero attraversa poi una zona umida dove il cammino è agevolato
da numerose passerelle e entra in un bosco di pino mugo, grandioso sia per
l’estensione che per l’altezza delle piante. Superato a Le Mandre il
bivio per Col raggiungiamo a quota 1982 località I Lach da cui si stacca il
sentiero 499 per Passo Tamai. Ci
troviamo sotto la Spalla Sud del Monte Pelmo in un’estesa zona umido‑prativa
cosparsa dei bianchi ciuffi degli eriofori(Foto 2).
Poco più avanti ci attrae una roccia le cui forme
appaiono come una donna velata con in braccio un bambino(Foto 3).
Inizia poi un tratto in discesa che ci fa perdere un
centinaio di metri per poi riguadagnarli in salita raggiungendo il Passo
Rutorto; qui giungono anche i sentieri 471, 475, 493 (Foto 4).
Siamo ormai in vista del Rifugio Venezia – Albamaria
de Luca, lo raggiungiamo dopo pochi minuti e da qui abbiamo belle inquadrature
del Cristallo, Sorapiss e Antelao (Foto 5).
Presso il rifugio parte col numero 480 il Sentiero
Flaibani che dapprima transita fra i mughi, taglia poi un enorme pendio di
ghiaia raggiungendo un ripido canalino di detriti sabbiosi. Lo risaliamo con un
breve zig-zag giungendo ai m 2160 di una piccola forcella (Foto 6).
Inizia qui il tratto più impegnativo che corre su
una cengia munita di cavi d’acciaio (Foto 7)
e che, dopo essere transitato sotto un’enorme
particolare lastra di roccia (Foto 8),
ci porta alla Forcella Val d'Arcia affacciata sulla
Val Boite e dominata dalle vette del fianco nord del Pelmo. Il sentiero di discesa corre sotto
le Cime di Val d’Arcia su ghiaioni inizialmente morbidi e via via più duri
mettendo a dura prova l’equilibrio. Giunti a circa 1800 m lasciamo il sentiero
480 diretto al Rifugio Fiume e prendiamo sulla sinistra la traccia priva di
segnavia che puntando verso ovest va a congiungersi col sentiero 472. Lo
prendiamo e passando nel bosco rientriamo al Passo Staulanza.
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