domenica 7 marzo 2021

Helfenburg (Castel Soccorso)

 

7 marzo 2021 - 1574

Helfenburg

(Castel Soccorso)

 

Escursione circolare che da Settequerce, ci ha portato con un percorso impegnativo alle rovine di Castel Soccorso / Helfenburg.

 

L'utilizzo delle fotografie e del testo è soggetto a COPYRIGHT (C)

tuttavia non ho difficoltà ad autorizzarne la pubblicazione ed eventualmente

anche a fornire file fotografici con maggior definizione. Scrivetemi: mfgardini@tiscali.it

 

Zona: Avelengo e San Genesio

Gruppo: M.ti Sarentini-Gr. di Punta Cervina

Mappe: 4LAND: 180-TABACCO: 040-KOMPASS: Digital Map Alpi

Dislivello metri: 660         Tempi ore: 3:40 

Distanza Km: 6,9               Valutazione: EE

Itinerario:  Settequerce (250), Siemegg (465),Rautbauer (515), Pentsch (815), Helfenburg (820), sentiero 10 (560), bivio 9B (415), Kohlstatt (410), Settequerce (250).

 

Raggiunto il centro di Settequerce, frazione del vicino Comune di Terlano, lasciamo le biciclette nelle rastrelliere attigue alla scuola e alla chiesa parrocchiale.

Imboccata la strada con segnavia 9A dopo pochi metri raggiungiamo la cantina Von Braubach e l’annessa chiesetta di Sant’Antonio (Foto 1).


La chiesa incorporata all’Ordine Teutonico è composta da una piccola torre campanaria, una cupola centrale; non è aperta al pubblico. Continuando sulla strada raggiungiamo un maso e quindi il bivio fra i sentieri 9A e 11A. Noi dovremmo proseguire sul 9A per Helfenburg però sulla destra scorgiamo una cappella e davanti numerose panchine. È il luogo dove il 27 settembre 1992 sarebbe apparsa la “Madonna di Settequerce” al veggente “Toni” e dove quotidianamente vengono tenuti degli incontri di preghiera.

Ripreso il segnavia 9A si continua su carrareccia fino alla Croce del Tempo (Foto 2)

collocata su una balconata da cui si domina Settequerce e la Val d’Adige (Foto 3) giungendo poco più avanti alla residenza Siemegg. Qui termina la strada e ora si procede sul sentiero che a m 500 raggiunge il maso abbandonato Rautbauer. Poco sopra il maso troviamo il bivio fra i sentieri 9B per Kohlstatt e il 9A per Helfenburg con l’avviso che si tratta di sentiero ripido e difficile. Non ci facciamo intimorire iniziamo la salita.

È effettivamente un sentiero impegnativo ma non esposto o pericoloso (Foto 4), siamo comunque contenti d’affrontarlo in salita e non in discesa.

A quota 770 sbucati su un prato ci accoglie un tavolo con panca da cui oltre al bel panorama della Val d’Adige si scorge il Castel Casanova o Maultasch, quello che si trova sulla verticale di Terlano (Foto 5). Superato il maso Pentsch ci immettiamo nel sentiero 9 che salendo da Terlano porta a Cologna / Glaning.

Lo seguiamo in direzione di Terlano e dopo 5 minuti troviamo sulla sinistra la deviazione per le Rovine dell’Helfenburg che subito raggiungiamo (Foto 6). Le uniche notizie che trovo sul web dicono: Il sistema costruttivo e la stratificazione delle pietre di questo piccolo maniero fanno presupporre che sia stato costruito intorno al 1180. I castellani erano con ogni probabilità i conti del Tirolo. L'ultimo riferimento scritto a Helfenberg risale al 1353. Dalle rovine del maniero di Helfenberg si gode di una vista mozzafiato sulla Valle dell'Adige. Effettivamente le rovine sono poca cosa mentre l’informazione sulla vista corrisponde a verità. Rientrati al bivio affrontiamo la discesa verso Terlano percorrendo il sentiero 9 che ripido e a tornanti scende nel bosco e raggiunge a m 595 il letto del Rio Margherita. Abbandonato il 9 prendiamo il 10 per Settequerce e dopo aver superato il poderoso sbarramento del rio, utilizzando anche una scaletta di ferro, affrontiamo un tratto di sentiero munito di cavo d’acciaio. Nulla di impegnativo oggi col terreno asciutto, ma con terreno bagnato o ghiacciato?

Con alcuni saliscendi arriviamo a m 415 al bivio col sentiero 9B e proseguendo sul 10 poco dopo alla tenuta Kohlstatt servita da una bella strada asfaltata e privata. Il sentiero 10 proseguirebbe tagliando i tornanti della strada, ma noi preferiamo risparmiare le ginocchia e continuiamo in dolce discesa lungo la strada andando così a scoprire, a lato di un tornante un rigoglioso palmeto (Foto 7) e poco più in basso la “spiaggia del Rio Margherita”:

Il rio, impetuoso in quota, qui corre in piano su un largo letto sabbioso dove numerose famiglie hanno deciso di passare la domenica. Il posto è bello anche per fare la nostra sosta pranzo (Foto 8). Ripreso il cammino raggiungiamo un poderoso portone di ferro che vieta il transito ai non autorizzati e dopo averlo aggirato usciamo sulla strada statale con cui andiamo a chiudere il giro alla scuola.

 

Nessun commento: