domenica 15 settembre 2019

Isola di Levanzo


15 settembre 2019 - 1447
Levanzo

Delle isole Egadi Levanzo è la più piccola e presenta una vegetazione molto diversa da quella di Marettimo e Favignana. Belle le sue spiagge e molto interessante la Grotta del Genovese.

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Zona: Sicilia
Gruppo: Isole Egadi
Mappe: mappe locali
Dislivello metri: 385         Tempi ore: 4:15
Distanza Km: 12,1            Valutazione: T
Itinerario:  Porto di Levanzo (00),  Bivio per Grotta Saraceno e Faro (120), inizio discesa grotta (170), Grotta Saraceno (50), bivio sentiero per Levanzo (170), Pietre Varate, Porto Levanzo, Cala Fredda, Torre Saracena (105), Villa Florio (60), Cala Minnola, porto.

Da Marettimo raggiungiamo l’isola di Levanzo con l’Aliscafo. In un apposito ufficio nei pressi del porto(Foto 1) ci iscriviamo e paghiamo la visita alla Grotta del Genovese raggiungibile facilmente con la barca o, come facciamo noi a piedi.
Una ripida strada asfaltata sale nella parte alta del paese,  raggiunge una spianata coltivata e prosegue sterrata fra innumerevoli agavi in fiore(Foto 2).
Intorno a noi anche degli alti steli con un’infiorescenza a noi sconosciuta ma presente su tutta l’isola (Foto 3).
A m 120 la strada continua verso il faro che si scorge in distanza mentre noi, seguendo l’indicazione Grotta del Genovese, prendiamo sulla sinistra la strada lastricata. Continuiamo ancora in salita sulla carrareccia raggiungendo a m 150 una piazzola; fin qui giungono con il fuoristrada i visitatori della grotta quando il mare non permette l’utilizzo delle barche.  Ci siamo affacciati sul versante occidentale dell’isola e sotto di noi corre a tornanti il sentiero munito di staccionata (Foto 4)

che cala fino alla Grotta del Genovese. La grotta scoperta casualmente nel 1949 portò alla luce un reperto di grandissimo valore archeologico. Superato lo stretto cunicolo d’entrata si entra nella vera e propria grotta sulle cui pareti sono presenti figure incise e altre dipinte, risalenti sia al Paleolitico (10000 anni fa) che al Neolitico (6000 anni fa). dovute a uomini tanto lontani tra loro nel tempo e molto diversi come civiltà (Foto 5-6 scaricate dal Web).
Terminata la visita della grotta risaliamo alla piazzola da cui era iniziata la discesa alla grotta e imbocchiamo da qui il sentiero che in quota segue il contorno dell’isola. Tre malandate tabelle indicano: Paese – Pietre Varate – Faraglioni. Il sentiero procede in sali scendi e offre belle inquadrature della costa e della vicina isola di Favignana. Superato un pozzo raggiungiamo dei casolari di sasso dove il sentiero piega decisamente a destra e inizia a scendere verso il mare. Mentre vediamo bagnanti che si tuffano nelle limpidissime acque da balconate rocciose, raggiungiamo la strada litorale che serve le spiaggette di fronte al Faraglione (Foto 7).
Raggiunto il paese sostiamo sulla terrazza del bar che sovrasta il porto per proseguire poi nella visita dell’isola. Ora seguiamo la strada che puntando a est raggiunge l’affollata Cala Doganai e proseguendo raggiungiamo i cartelli che indicano il sentiero per Torre Saracena che raggiungiamo con una breve salita. È una torre secolare che serviva da avvistamento per le varie incursioni dei nemici che provenivano dal mare. Scendendo di una cinquantina di metri raggiungiamo al centro di una pianura coltivata la “Villa Florio” un agglomerato di case coloniche e un ricco palazzotto costruiti dai Florio nel 1890 (Foto 8).
I Florio avevano qui una fiorente attività agricola con vigneti, masseria, stalle e animali. La proprietà passata nel 1937  ai Parodi di Genova e da pochi anni ad imprenditori di Trapani sembra abbandonata. Seguendo questa volta la strada ritorniamo al bivio da cui siamo saliti alla Torre e con un bel sentiero che corre nel bosco raggiungiamo la piccola spiaggia di Cala Minola. A poca distanza dalla spiaggia scavi archeologici hanno scoperto delle vasche quadrate risalenti al periodo dei romani (circa 200 a.c.), utilizzate per fare il “Garum”, salsa dal sapore molto simile alla salsa di acciughe. Una breve passeggiata che costeggia il mare ci riporta alla strada e con questa rientriamo al Porto di Levanzo.

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